Giorgio Pegoretti
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VIGO DI TON CHIESA DELLA BEATA MARIA ASSUNTA
TIPOLOGIA: CHIESA
QUALIFICAZIONE: PARROCCHIALE
DENOMINAZIONE PRINCIPALE: CHIESA DI SANTA MARIA ASSUNTA
Posta all’estremo orientale dello sperone di roccia che ospita il nucleo storico di Vigo e affiancata, nel terrazzamento inferiore, dal camposanto, la pieve di Ton, menzionata dai documenti a partire dal XIII secolo, venne riedificata nel secondo quarto del Cinquecento (tra il 1531 e il 1549 circa) dal capomastro comacino Luigi Frisoni e successivamente ampliata e sopraelevata da Bernardo Tacchi il Vecchio tra il 1718 e il 1735 circa. La chiesa attuale, orientata a nord-est, porta i segni di queste due fasi costruttive: la facciata timpanata, prossima all’edificio che le sta di fronte, è caratterizzata da quattro paraste e altrettante lesene superiori, separate da un marcapiano aggettante, che suddividono la superficie in tre settori disuguali con ritmo ABA; al centro si aprono il portale architravato elevato su di una scalinata di quattro gradini e una finestra rettangolare. Alla sua destra si eleva il campanile, con fusto intonacato raso sasso e cantonali sfalsati in pietra a vista, una teoria di feritoie sovrapposte sul lato sud-est e quadranti di orologio sui lati nord-est e sud-ovest; quattro monofore centinate si aprono nella cella campanaria e altrettante aperture allungate marcano il tiburio ottagonale intonacato e tinteggiato, frutto della sopraelevazione settecentesca, completato dalla copertura ottagonale a cipolla, con globo, croce e galletto segnavento apicali. Sul fianco destro della chiesa, dopo il campanile, emergono i volumi quadrangolari finestrati della cappella dell’Immacolata, a cui si addossa uno stretto vano adibito a ripostiglio, della sacrestia e dell’ambiente di collegamento tra questa e il presbiterio; il fianco sinistro costeggia via Roma ed è caratterizzato da monofore archiacute e a pieno centro, da un accesso secondario architravato in corrispondenza della seconda campata e da un contrafforte a parallelepipedo in pietra parzialmente lasciata a vista. L’abside poligonale è segnata da lesene intonacate e reca una finestra a luce mistilinea e una nicchia ospitante una statua al centro della parete di fondo. All’interno la navata unica, coperta da volte a botte unghiata, è divisa in quattro campate, la prima delle quali di ampiezza maggiore, sorrette da coppie di paraste intonacate inglobanti i cinquecenteschi pilastri in pietra con semicolonne addossate; in corrispondenza della seconda campata a destra si sviluppa la cappella dell’Immacolata, elevata di un gradino e delimitata da balaustre, mentre specularmente è presente l’ingresso secondario. Ai piedi dell’arco santo a pieno centro leggermente disassato si addossano gli altari minori ignei; salendo due gradini si raggiunge il presbiterio, non perfettamente in asse con la navata, coperto da volta a vela, forato da finestre speculari, due archiacute e due a pieno centro e dominato dalla struttura dell’altare maggiore, dietro il quale si chiude l’abside poligonale. Si accede alla sacrestia sulla destra, attraversando un ambiente di passaggio. Il marcapiano con fregio rosato percorre l’intera chiesa, ad altezza diversa nella navata e nel presbiterio e interrompendosi in corrispondenza delle aperture.
Campanile
Torre a pianta quadrangolare posta a destra della facciata, con accesso sul lato sud-ovest elevato di cinque gradini, fusto intonacato raso sasso con cantonali sfalsati in pietra a vista e una teoria di feritoie sovrapposte sul lato sud-est e quadranti di orologio sui lati nord-est e sud-ovest. Quattro monofore centinate si aprono nella cella campanaria in pietra a vista, protetta da una copertura in lamiera metallica; tiburio ottagonale intonacato e tinteggiato, con aperture centinate allungate sui lati principali. Copertura ottagonale a cipolla con orlo svasato, sormontata da globo, croce e galletto segnavento apicale.